Il
Coordinatore nazionale
Intervento al
Congresso Nazionale di Forza Italia
11 Maggio 2000
---------------------------------
E' con un po'
di emozione che porto oggi qui, per la prima volta, a questo
Consiglio Nazionale il saluto dei giovani di Forza Italia.
Approfitterò
di questi 5 minuti per parlarvi dei giovani di Forza Italia,
di quello che sino ad oggi hanno realizzato e di quello che da
domani hanno in animo di realizzare.
Anzitutto è
necessario comprendere il significato dell'essere giovani di
Forza Italia in questa fase storica e politica: essere giovani
di Forza Italia, mi permetto una citazione, è certamente una
'scelta di campo'.
Tra gli
opposti estremismi che, dal delitto Moro al delitto D'Antona,
ancora oggi insanguinano il nostro paese da un lato e la
tradizione di un riformismo e di un cattolicesimo liberale di
ispirazione popolare europea dall'altro
Tra
l'assistenzialismo e lo statatalismo che creano attese ed
illusioni come i lavori socialmente utili da una parte e una
speranza in un futuro e in un presente di libertà, di
innovazione che sappia coniugare le nuove tecnologie, la
formazione con i valori di dignità e di realizzazione della
persona dall'altra, con il coraggio di rimboccarsi le maniche
per costruirci da soli il nostro futuro.
Per questo:
- abbiamo
inviato a tutti i nostri dirigenti e a tutti voi l'intervento
sul significato del liberalismo che il nostro Presidente ha
fatto al nostro Congresso;
- abbiamo
dato vita ad un censimento organizzativo della struttura;
- abbiamo
moltiplicato le presenze nelle università e nelle scuole;
- abbiamo
realizzato, grazie al contributo gratuito di amici dirigenti e
militanti, un nuovo sito del giovanile che presto presenteremo
all'esterno;
- siamo stati
accreditati come l'unico movimento giovanile italiano degli
studenti del Partito popolare europeo;
- abbiamo
dato vita ad una biblioteca delle libertà;
- abbiamo
dato luogo a dibattiti ed incontri di formazione in molte
province d'Italia;
- abbiamo
partecipato attivamente alla campagna elettorale regionale
realizzando eventi, fornendo rappresentanti di lista,
lavorando sulla Nave Azzurra;
- siamo
divenuti un soggetto politico accreditato sui principali
quotidiani italiani;
- abbiamo
preso posizione sui temi della parità scolastica, dei libri
di testo faziosi, sulla chiusura anticipata delle discoteche,
sulla flessibilità, ed in difesa del nostro Presidente dagli
attacchi che ogni giorno la sinistra ha strumentalmente messo
in atto.
Ma oltre alle
dichiarazioni, poiché siamo convinti che la moderazione sia
la virtù dei forti, ma che il moderatismo sia il vizio degli
stolti, siamo anche stati i primi giovani a scendere in piazza
sia contro la legge-bavaglio che contro il governo abusivo del
professor Amato.
Ma ancora c'è
molto, moltissimo da realizzare. Vogliamo realizzare nelle
province una conferenza sui temi del comunismo, del disagio
giovanile e delle nuove tecnologie, per riflettere sul
passato, conoscere il presente e cavalcare il futuro.
Stiamo
progettando degli stage di formazione dei nostri quadri presso
i gruppi parlamentari di Camera, Senato e Parlamento europeo
Vogliamo
organizzare un seminario per i nostri eletti, e sono molti,
negli enti locali a tutti i livelli, perché crediamo che
Forza Italia possa trarne giovamento e debba tracciare per
loro un percorso di crescita serio nel partito. Noi sappiamo
distinguere tra il professionismo politico, tipico di un
centro-sinistra che pullula di mercenari di palazzo senza
ideali, né valori, e la professionalità politica, quella
che, attraverso la formazione dei nostri dirigenti, dei nostri
studenti, dei giovani professionisti che militano al nostro
fianco, dobbiamo saper portare in dote a Silvio Berlusconi e a
Forza Italia perché crediamo in un grande progetto.
Ed è per
l'impegno su questo progetto che sino ad oggi hanno dimostrato
che io chiedo a questo consiglio nazionale di ringraziare i
giovani di Forza Italia, se credete che lo meritino, con un
applauso.
Mi permetto,
sul tema del referendum di indicare tre fallimenti della
sinistra e dei DS in particolare:
Il primo
fallimento sta nel fatto che quando fanno le cosa le fanno
tardi e male: infatti coloro i quali hanno emanato un decreto
proclamandone a gran voce l'urgenza, sono quegli stessi che da
un anno hanno colpevolmente fatto finta di ignorare questo
problema
Il secondo
fallimento sta nel fatto di continuare a dire il contrario di
ciò che fanno: infatti coloro i quali si proclamano
maggioritaristi e fautori della stabilità sono stati i primi
a beneficiare dei cambi di casacca e dei ribaltoni, sono
quelli che in quattro anni di governo hanno dato vita a
quattro crisi, a quattro governi, ad oltre trenta questioni di
fiducia
Il terzo è
quello di temere la democrazia: infatti coloro i quali vanno
oggi a chiedere agli elettori di andare a votare il referendum
elettorale in nome della sovranità popolare sono coloro i
quali, non oltre tre settimane fa', di fronte alla possibilità
di confrontarsi con la sovranità popolare se la sono data a
gambe levate, dando vita ad un governo di minoranza al solo
scopo di sottrarsi al giudizio degli elettori.
E concludo
con un appello a questo Consiglio Nazionale: noi siamo il
primo partito d'Italia, abbiamo il dovere di andare in fondo
ai problemi. Noi non dobbiamo arroccarci su un sistema
elettorale o sull'altro: noi dobbiamo avere una visione
d'insieme, dobbiamo indicare un progetto complessivo, una
riforma della seconda parte della costituzione che renda
moderno l'intero ordinamento, un modello tedesco o americano
che sia si può discuterne. Solo questa è la via per una vera
governabilità.
Ma abbiamo,
prima ancora di questo, il dovere di scrivere una pagina nuova
di una Costituzione che recita, all'articolo 1, che l'Italia
è una Repubblica democratica fondata sul lavoro; noi dobbiamo
trasformarla in una Repubblica davvero democratica e fondata
sulla libertà, quella libertà che Silvio Berlusconi ci ha
insegnato ad amare e per la quale i giovani di Forza Italia si
batteranno, al fianco del partito, con coraggio, per cambiare
il paese.
|