Il candidato alla presidenza
del movimento giovanile di Forza Italia illustra il suo progetto
politico
Baldelli: "la sfida liberale dei giovani azzurri"
Ha studiato, ha frequentato.
Ora è pronto per l'esame. E, visto che ha già raccolto più dei
due terzi delle firme dei delegati, può tranquillamente affermare
di aver superato la prova scritta. Ma, come per ogni vigilia che si
rispetti, ha ancora un po' di apprensione per gli orali. Anche per
questo Simone Baldelli, candidato alla segreteria nazionale del
movimento giovanile di Forza Italia, in questi giorni fuma il doppio
e dorme la metà del solito.
Per lui si tratta di un'occasione importante. Ma di certo non del
primo congresso. Malgrado abbia solo 27 anni, infatti, Baldelli
mastica politica da quasi dieci anni. Di formazione cattolica, è
entrato nei giovani socialisti nel 1991, ha fondato i comitati
"generazione per la riforma liberale", è stato membro del
consiglio nazionale dei Riformatori ai tempi in cui Marco Pannella
andava a braccetto con il Cavaliere. Aveva solo 21 anni quando fu
assunto come responsabile delle segreteria particolare di Marco
Taradash allora presidente forzista della Commissione di Vigilanza
sulla Rai. Oggi lavora insieme al vicepresidente del gruppo
parlamentare di Forza Italia, Elio Vito ed è alla vigilia del suo
primo vero incarico politico importante nel movimento azzurro in cui
milita dal 1994. Si dice che Silvio Berlusconi abbia personalmente
benedetto la sua candidatura.
Come è nata la sua
decisione di candidarsi alla segreteria nazionale?
Non nasce per caso. Da più di due anni e mezzo lavoro insieme
all'attuale coordinatore nazionale Andrea Di Teodoro e ad un gruppo
di giovani dirigenti ed amici per dare forma e corpo ad un grande
progetto di libertà per i giovani di Forza Italia. Come vice
coordinatore nazionale vicario, mi sono trovato nella situazione di
essere il candidato naturale.
Quali obiettivi dovrebbe
avere il movimento giovanile di Forza Italia nei prossimi anni?
Il nostro progetto è quello di fare di Forza Italia giovani un
soggetto politico organizzato e visibile in grado di raggiungere tre
obiettivi.
Quali?
Far penetrare Forza Italia nelle scuole, nelle università e negli
altri ambienti giovanili. Costituire un laboratorio di idee e di
proposte. Formare una classe dirigente affidabile e preparata che
sia in grado di sostenere il partito nelle iniziative politiche ed
elettorali e che possa diventare il fiore all'occhiello del nostro
presidente Berlusconi.
Chi sono i giovani di
Forza Italia?
A differenza di come qualcuno amerebbe dipingerli, i giovani di
Forza Italia non sono né figli di papà, né giovani arrivisti, né
perdigiorno. In questi anni di lavoro ho visto studenti saltare
appelli e vacanze per partecipare a riunioni o seguire progetti. Ho
conosciuto molti ragazzi provenienti da famiglie non propriamente
agiate pagarsi di tasca propria fotocopie e manifesti per le
campagna elettorali universitarie o scolastiche. Ho lavorato con
amici capaci e preparati disposti a dare disinteressatamente il loro
contributo ad un progetto di libertà.
Qual è il progetto di
libertà di cui parla e come pensa di convincere altri suoi coetanei
ad impegnarsi in politica?
Questo Paese vive quotidianamente un conflitto inter
generazionale a cui la politica ha il dovere di offrire soluzioni.
Da tempo portiamo avanti una politica che vuole contrapporre alle
logiche assistenziali, stataliste e dirigiste che fino ad oggi la
sinistra italiana e il sindacato hanno affermato, un sistema che
offra opportunità alle nuove generazioni. Opportunità che nascono
da una scuola davvero libera, da un'università meno burocratizzata
e più vicina al mondo del lavoro, dall'espansione delle nuove
tecnologie e dall'abbattimento delle alte mura di cinta della
cittadella dell'occupazione, da una riforma strutturale di uno stato
sociale vecchio e fatiscente che non ha nulla da dire e da dare ai
giovani italiani.
Uno slogan secco
(alla Berlusconi) per riassumere il vostro programma?
Alla sinistra conservatrice diciamo quello che abbiamo detto due
anni fa' a Bologna, quando andammo a manifestare contro l'elemosina
dei lavori socialmente utili: 'Giù le mani dal nostro domani!'