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news - 1/6/2000
- In aula a Montecitorio ci vanno solo i ragazzi
IL GIORNALE -
Alla Camera mezzogiorno di vuoto - pag. 8
Se in principio di
legislatura erano quattro i giorni in cui si votava, poi son
diventati tre i giorni in cui si votava. Se allora erano tre i
giorni in cui si votava, po ison calati a due i giorni in cui si
votava. E, se a quel punto eran diventati due i giorni in cui si
votava, oggi è solo un giorno e mezzo il giorno in cui si vota.
Tradotto con il
calendario alla mano, significa che - a partire dalla scorsa
settimana e probabilmente fino alla fine della legislatura - a
Montecitorio si vota solo il martedì pomeriggio e il mercoledì
prima e dopo pranzo, mentre anche il giovedì, giornata che fino a
dieci giorni fa era destinata all'approvazione di provvedimenti
legislativi, è stata declassata dall'esame di interpellanze e
interrogazioni. Del resto, basta dare un'occhiata al Transatlantico
di Montecitorio, sempre più deserto, per capire che la legisslatura
è consideata morta dagli stessi deputati: il numero legale manca
sempre più spesso, non solo nelle prime ore della mattina e in
tarda serata, come accadeva tradizionalmente, ma persino in pieno
orario di punta delle votazioni, come è successo ieri quando le
presenze sonos cese sotto il 50 percento dei deputati alle 11.10.
Ormai, alla Camera, la situazione è degna della colonna sonora di
Mary Poppins: "Basta un poco di ostruzionismo e il governo va
giù, il governo va giù, il governo va giù...". E, quindi,
per cercare di rinserrare le file della sua sempre più traballante
maggioranza, il centrosinistra taglia i giorni di votazione, nel
tentativo estremo di convincere i propri deputati a restare in aula
almeno un giorno e mezzo. "Ma la verità - spiega il
vicecapogruppo azzurro Elio Vito, che conosce i meccanismi
parlamentari meglio delle sue tasche - è che questa Camera è stata
spremuta troppo nei primi anni della legislatura, quando il governo
aveva bisogno delle deleghe, e ora invece si tende ad accentuare i
poteri nelle mani del governo". E il leader dei giovani
azzurri, Simone Baldelli, che ha ancora negli occhi il pienone
registrato alla Camera durante la manifestazione Ragazzi in aula,
ride: "Titolo perfetto. Ormai a Montecitorio, in aula, ci vanno
giusto i ragazzi...".
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