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ANSA - SCUOLA: SCIOPERO; STUDENTI, PROBLEMA NON E' SOLO DEI DOCENTI (ANSA) - ROMA, 9 OTT - Oggi gli insegnanti protestano e hanno ragione, ma i problemi della scuola sono anche altri: su questa impostazione generale si trovano per una volta d'accordo sia studenti di sinistra sia di centro-destra, pur con le ovvie differenze di impostazione e di argomentazione. ''I docenti fanno bene a protestare - dice Francesco Vaccaro, coordinatore nazionale di Alternativa studentesca, associazione di centro-destra - ma vi sono ancora tante altre questioni che aspettano di essere affrontate seriamente: la parita', l'aggiornamento delle materie, l'abolizione del valore legale dei titoli di studio. Intanto la politica delle promesse e l'inettitudine della sinistra si rivelano ancora una volta dannose per il Paese: a rimetterci, ancora una volta, gli studenti, che perderanno giorni di lezione per le proteste''. ''Oggi - e' detto in una nota della Sinistra Giovanile - ci sentiamo di stare al fianco degli insegnanti e di sostenerli; ma siamo altresi' convinti che la priorita' per tutti deve essere quella di non interrompere il processo di cambiamento e di sostenere economicamente tutto il processo riformatore della scuola. Sicuramente servono piu' soldi per i professori, ma e' anche arrivato il momento di valutare il lavoro di ognuno, con le forme piu' opportune e condivise da tutti, perche' e' vero che i docenti non sono tutti uguali''.(ANSA). ADNKRONOS - SCUOLA: ALTERNATIVA STUDENTESCA, PROBLEMI NON SONO SOLO DEI DOCENTIRoma, 9 ott. - (Adnkronos) - ''La sinistra fa promesse, i docenti scioperano, gli studenti ci rimettono''. E' quanto afferma ''Alternativa Studentesca'' commentando lo sciopero dei docenti di questa mattina. ''I docenti fanno bene a protestare -afferma Francesco Vaccaro, coordinatore nazionale dell'Associazione degli studenti di centro destra- migliori condizioni di lavoro per loro significano anche migliore qualita' dell'insegnamento per noi studenti, ma i problemi della scuola non sono solo i problemi dei docenti''. ''Tante questioni -aggiunge Vaccaro- aspettano ancora di essere affrontate seriamente: la parita', l'aggiornamento delle materie, l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Intanto la politica delle promesse e l'inettitudine della sinistra ancora una volta si rivelano dannose per il paese e rimetterci, anche questa volta, gli studenti, che adesso perderanno giorni di lezione ma quando i docenti torneranno in cattedra si troveranno a correre per recuperare il programma perso. Anche questa volta: Grazie De Mauro!''. MESSAGGERO - Centomila prof in corteo: «Ora basta»ROMA - Mille dialetti e un’unica richiesta: più soldi, per loro e per l’istruzione. L’hanno gridato in romano: "Per una scuola di qualità caro ministro ce devi pagà“, scandito in livornese: "Col nostro stipendio facciamo colazione, il pranzo e la cena li famo in pensione“, ripetuto in veronese: "Volemo più sghei, come i nostri fratei europei“. E in dialetto campano: «Ridotti all’indigenza, ammo perso a ’capa e a pacienza». Stanchi di stare «dietro la lavagna», di ricevere una busta paga che se proprio va bene raggiunge 2 milioni e 600 mila lire, gli insegnanti italiani sono scesi in piazza. In gran numero - che siano stati 100 mila come dicono gli organizzatori, oppure i 70-80 mila stimati dalla questura - hanno aderito allo sciopero generale di Cgil, Cisl, Uil e Snals e raggiunto Roma ieri mattina a bordo di 350 pullman e tre treni straordinari per chiedere al ministro De Mauro un salario in linea con gli standard europei. Per l’occasione, una scuola su due - fanno sapere soddisfatti i sindacati - ha chiuso i battenti, un altro terzo ha funzionato a ranghi ridotti. Difficile per il ministero rilevare i dati dell’adesione, visto che hanno partecipato alla manifestazione anche presidi e personale amministrativo: avrebbe scioperato circa il 39,19% secondo una rilevazione fatta in 4.479 istituti sul totale di 10.908. Parlano del triplo le cifre diffuse dai sindacati. Di circa il 50% l’adesione registrata a Roma secondo il Provveditorato. Al corteo hanno aderito 500 poliziotti del sindacato autonomo Sodipo, gli studenti di Uds e Sinistra giovanile e quelli di Alternativa studentesca: «La demotivazione è evidente e la qualità dell’insegnamento ne risente». Il 16 ottobre scenderanno in piazza i sindacati di base. |