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news - 30/05/2002
- Referendum: Baldelli (Giovani FI), firmerò quello PRC su art.18
REFERENDUM: BALDELLI (GIOVANI FI), FIRMERO' QUELLO PRC SU ART. 18
(AGI) - Roma, 30 mag. - "Non condivido il merito del referendum di Bertinotti, con cui si chiede l'estensione dell'art.18, pero'
ho intenzione di firmare per la sua presentazione perche', dal punto di vista politico, esso e' una sorta di bomba ad
orologeria piazzata all'inter no della sinistra". Lo dice Simone
Baldelli, coordinatore dei Giovani di FI, che aggiunge: "Se si dovesse andare a votare un quesito del genere larga parte della
sinistra sarebbe costretta o a sposare le tesi di Bertinotti, o, piu' probabilmente, a rinnegare tutta la guerra di religione
combattuta sull'art. 18 e ad ammettere che la campagna messa in piedi da Cofferati e compagni e' stata ed e' ancora oggi
soltanto uno strumento di 'lotta' nei confronti di Berlusconi, non certo una battaglia di tutela dei lavoratori che meriti di
essere portata alle estreme conseguenze".
ART.18: BALDELLI (FI), POTREI FIRMARE REFERENDUM ESTENSIONE
(ANSA) - ROMA, 30 MAG - Per ora e' definita una ''boutade'' ma il leader dei giovani di Forza Italia, Simone
Baldelli, non esclude di firmare il referendum per l'estensione dell'art. 18
promosso da Prc, Verdi e Salvi.
''Non condivido il merito del referendum di Bertinotti'', spiega il giovane 'azzurro',
''perche' si tratta di una dichiarazione di guerra alla piccola impresa, al mercato del
lavoro e ai giovani disoccupati'': ''Pero' ho intenzione di firmare per la sua presentazione
perche', dal punto di vista politico, esso e' una sorta di bomba ad orologeria piazzata
all'interno della sinistra, grazie a cui potrebbero esplodere le
ambiguita', le contraddizioni e le ipocrisie dell'opposizione in tema di diritti sul
lavoro''. ''Se si dovesse andare a votare un quesito del genere, infatti, - spiega Baldelli - larga parte
della sinistra sarebbe costretta o a sposare le tesi di Bertinotti, o, piu' probabilmente, a rinnegare tutta la guerra
di religione combattuta sull'art. 18 e ad ammettere che la campagna messa in piedi da Cofferati e compagni e' stata ed e'
ancora oggi soltanto uno strumento di 'lotta' nei confronti di Berlusconi e della
CDL, non certo una battaglia di tutela dei lavoratori che meriti di essere portata alle estreme
conseguenze''.
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