Il 31 maggio
Aung San Suu Kyi, e' stata di nuovo posta agli
arresti domiciliari dal regime militare birmano.
I giovani di
Forza Italia giudicano "gravissimo ed arrogante"
l'atteggiamento tenuto dal regime militare birmano. Quella dei
diritti civili in Birmania è una battaglia che conduciamo da
tempo, già nel dicembre 2001, infatti, come ricorderete,
abbiamo dato vita ad una campagna di sensibilizzazione per la
liberazione della leader birmana e per l'affermazione dei
diritti civili nel paese, presentando una petizione on line
che ha raccolto in pochi mesi diverse migliaia di firme. Oggi
più che mai continuiamo la nostra battaglia e chiediamo al
Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, anche attraverso
il semestre di presidenza dell'unione europea, di impegnarsi
ancora una volta affianco al presidente degli Stati Uniti,
George W. Bush e alle organizzazioni internazionali, per
l'immediata liberazione di Aung San Suu Kyi e per
l'affermazione delle libertà fondamentali in Birmania.
AUNG SAN SUU KYI, VAI AVANTI!

Aung San Suu Kyi, figlia del leader della liberazione della Birmania, è una donna che ha avuto il coraggio di rinunciare alle comodità della sua vita di docente a Oxford e alla vicinanza di suo marito e dei suoi figli per scegliere l'impegno politico in difesa della sua gente, utilizzando gli strumenti non violenti che Gandhi ha insegnato al mondo. In nome della sua lotta non violenta per la democrazia e
i diritti umani, l'8 dicembre 1991 le è stato assegnato il premio Nobel per la pace. Il suo messaggio è semplice: solo combattendo la paura si può essere liberi. E oggi comprendiamo bene quanto sia
importante.
La Birmania è un paese governato dalla paura.
Un regime militare di 400 mila soldati nega ai cittadini i diritti fondamentali. Aung San Suu Kyi è il simbolo della lotta per la libertà per questo popolo. Il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia, ha vinto l'82 per cento dei seggi nelle elezioni del 1990. Eppure la dittatura militare continua a imperare. Aung San Suu Kyi è agli arresti domiciliari da sei anni, senza telefono e senza la possibilità di vedere i suoi familiari. Centinaia di suoi sostenitori sono in carcere, spesso sotto tortura. Molti di essi sono morti.
Gli U2 le hanno dedicato una canzone del loro ultimo album: Walk on. Per questa ragione il regime militare birmano ha messo fuori legge la loro musica. A dieci anni dal suo premio Nobel anche noi le rivolgiamo queste parole: Aung San Suu Kyi, vai avanti!
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LA PETIZIONE ONLINE !
Leggi la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo
Visita il sito della campagna mondiale per Aung San Suu Kyi
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