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Iniziative nazionali

17/1/2000 - FI Giovani ai DS: ma pensate al lavoro...

ANSA - DROGA: DS; BALDELLI (FI), LIBERALIZZARE L'ECONOMIA!

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''E' interessante notare come la Sinistra giovanile si batta sulla legalizzazione e la liberalizzazione delle droghe leggere, ma non abbia alcun interesse ad affermare quelle liberalizzazioni nell'economia e nel lavoro''.

Lo ha dichiarato Simone Baldelli, coordinatore nazionale dei giovani di Fi, precisando che ''la droga e' un tema che fa grande presa sulla stampa e che, probabilmente, serve ai Ds per dare un contentino elettorale a quella sinistra che sempre meno si sente rappresentata da un partito che ormai non e' piu' ne' di lotta ne' di governo''.

AGI - DROGA: BALDELLI (FI), "DS, MA PENSATE AL LAVORO..."

(AGI) - Roma, 17 gen. - "La droga e' un tema che fa grande presa sulla stampa e che, probabilmente, serve ai Ds per dare un contenuto elettorale a quella sinistra che sempre meno si sente rappresentata da un partito che ormai non e' piu' ne' di lotta, ne' di governo".

L'osservazione e' del coordinatore nazionale dei giovani di FI, Simone Baldelli, che conclude dicendo: "Nel sud d'Italia la meta' dei giovani sono disoccupati: crediamo che questi giovani, a cui la sinistra di governo ha dato solo lavori socialmente utili, se ne infischino degli ordini del giorno sulle droghe leggere ed abbiano invece bisogno di liberalizzazioni di ben altro tipo".

CORRIERE DELLA SERA - Droga, il governo sconfessa la Quercia - pag. 3

ROMA - I partner di maggioranza esigono spiegazioni, il Polo alza le barricate e An chiama i militanti alla mobilitazione generale. E anche il governo non segue Botteghe Oscure nella sua «svolta antiproibizionista». Dopo la valanga di no al documento presentato dalla Sinistra giovanile, è la stessa Livia Turco, ministro della Solidarietà sociale, a mettere l’esecutivo fuori dalle polemiche: «Questa è una cosa che riguarda i Ds, io applico il programma di maggioranza». E davanti a uno schieramento così compatto, i ds frenano e garantiscono che «non forzeranno la mano». L’ordine del giorno votato a tarda notte al congresso di Torino (legalizzazione delle droghe leggere e somministrazione controllata dell’eroina) resta quasi senza padrini.

I popolari, però, sono un osso duro quando si affronta il tema droga: «Sono contrario non per pregiudizio ma per giudizio perché in tutti i Paesi in cui è stata presa questa decisione i risultati sono stati negativi», spiega il segretario Pierluigi Castagnetti. Che però sembra essere molto realista: «Il problema politico non esiste perché questa proposta è dei Ds e la colizione è formata da sette partiti». E anche i democratici preferiscono mettere le mani avanti: «La liberalizzazione incoraggia il consumo» (Lucio Testa); «Lo spirito di coalizione imporrebbe una maggiore prudenza» (Franco Monaco). Invece, il socialista Ottaviano Del Turco tende la mano ai vertici dei Ds: «E’ vero, l’ordine del giorno è stato approvato... ma da qui a dire che questa è la scelta antiproibizionista del partito ce ne corre».

Toni incandescenti nelle dichiarazioni degli esponenti del Polo. Fini annuncia che An mobiliterà sin dai prossimi giorni tutti gli organismi centrali e periferici per una campagna nazionale contro la liberalizzazione e la legalizzazione delle droghe. Il fuoco di sbarramento di Forza Italia si concentra invece sul sospetto che la mossa dei Ds abbia avuto un obiettivo politico preciso: «E’ una concessione ai radicali dopo la neutralità negata sui referendum»?, si chiede Beppe Pisanu. I giovani di Fi parlano di «bassa operazione elettorale» e, con toni più sfumati, la pensa così anche Clemente Mastella che con la sua Udeur fa parte della maggioranza: «La vicenda ci amareggia ancor più se la proposta è stata avanzata solo per recuperare un’intesa con i radicali». Il cossighiano Angelo Sanza apprezza il coraggio e la determinazione di Gerardo Bianco (Ppi) che sulle questione droga sarebbe disposto ad aprire una crisi di governo.

IL GIORNALE - Il Polo: "Il buco di Stato non passerà" - pag. 2

"Hanno fatto cadere la maschera" osserva cupo Rocco Buttiglione. Le stesse identiche parole le usa il responsabile Sanità di Forza Italia, Tommassini. Il centro-destra insorge contro la mozione diessina di liberalizzazione delle droghe leggere. E paradossalmente si augura che la questione faccia ingresso in Parlamento. "Come la metterebbero con i Popolari e con gli altri moderati del centro-sinistra che già strillano contro una soluzione del genere?" osservano, maliziosi, in Forza Italia.

Alla Camera, tra i deputati del Polo già circolano battutacce sulla "sorpresa finale" del congresso torinese della Quercia: "Divisi su tutto, si sono ritrovati assieme per impedire l'instupidimento degli italiani con gli spot elettorali, garantendo loro paradisi artificiali a spese pubbliche...". Beppe Pisanu, capogruppo azzurro a Montecitorio, non è certo che i diessini alla fine abbiano il coraggio e la voglia di insisitere sulla liberalizzazione delle droghe leggere, "ma c'è da temere che si possa arrivare ad una ipotesi legislativa - tiene ad aggiungere - perché è probabile che, dopo aver negato la neutralità del Governo sui referendum sociali, siano ora tentati di concedere qualcosa d'altro ai radicali per proseguire la loro marcia di avvicinamento in vista delle regionali...".

Promettono battaglie politiche in Parlamento e fuori, gli esponenti del centro-destra. Fanno sapere che sarà guerra. E Formigoni, presidente della regione Lombardia, spiega i perché dell'opposizione durissima: "Se abbassiamo la guardia con le droghe leggere, ci troveremo poi, disarmati, a fronte di quelle pesanti. La droga si combatte con l'educazione e la prevenzione." Anche la Lega, per restare nel campo delle opposizioni, esprime il suo "sconcerto" attraverso il segretario della Lega Lombarda Calderoli: "L'idea di somministrare droghe pesanti è addirittura anticostituzionale. Vengano in Parlamento D'Alema e la Bindi a chiarirci come la pensano!" E si fanno sentire anche i giovani di Forza Italia. Il neo-segretario Simone Baldelli se la prende con una Quercia che "non è più partito di lotta e di governo" e che propone ai giovani disoccupati del Sud la liberalizzazione delle droghe leggere "anziché liberalizzazioni di ben altro tipo".