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ANSA - CASTAGNETTI: GIOVANI FI, SIMULAZIONE DA CARTELLINO GIALLO (ANSA) - ROMA, 26 GEN - Una ''simulazione'' da ''cartellino giallo'': i giovani di Forza Italia replicano cosi' alle polemiche seguite alla presunta aggressione al segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti. ''Se dal filmato dovesse essere chiaro che non c'e' stato alcun lancio di monetine contro l'on. Castagnetti - afferma Simone Baldelli, coordinatore dei giovani di Forza Italia, che sono da due giorni in 'presidio' davanti a Montecitorio contro la legge sulla par condicio - si tratterebbe di un grave caso di simulazione politica, sul quale va agli elettori la facolta' di estrarre il cartellino giallo''. (ANSA). AGI - PAR CONDICIO: BALDELLI (FI), "CARTELLINO GIALLO A CASTAGNETTI" ((AGI) - Roma, 26 gen. - "Se dal filmato dovesse essere chiaro che non vi e' stato alcun lancio di monetine contro l'onorevole Castagnetti si tratterebbe di un grave caso di simulazione politica, sul quale lasciamo agli elettori la facolta' di estrarre il 'cartellino giallo'". Lo afferma, in una nota, Simone Baldelli, coordinatore nazionale dei Giovani di FI, che partecipano al sit-in davanti a Montecitorio. (AGI) LA STAMPA - Moderati? No, siamo arrabbiati "IO ho votato un po' di tutto nella vita. Pri, persino Pli... almeno mi pare. Poi nel ?92 ho votato Pds perché c'era Occhetto. Nel ?94 ho lasciato perdere. L'anno dopo no, mi sono incavolato. Ho guardato Berlusconi in tv e mi ha convinto. Ora sto qui. Sì, lo so che c'è freddo, si muore. Però io non sono un moderato: sono un incazzato e voglio manifestare contro quei cialtroni". Pietro di Roma, commercialista, non ha dovuto faticare troppo per arrivare a piazza Montecitorio: "due autobus". Gli altri, quelli di Siracusa, Livorno, Napoli, Caserta, hanno preso i pullman messi a disposizione dalle federazioni di Fi. Giurano - qualcuno anche sui propri figli - che il vitto è a carico loro. Il partito, pardon, il movimento, offre solo caffè, latte e cioccolata calda, in bicchierini di carta che quasi si squagliano tra le mani. Si sono dati i turni, fissati rigidamente dall'onorevole Giannattasio, che con il piglio del Generale di Corpo d'Armata, ha organizzato il tutto, in modo che ci sia sempre gente, ad applaudire, fischiare, imprecare e sventolare bandiere. Oggi vi saranno persino gli aerei di Forza Italia che sorvoleranno la Camera. Chi è arrivato qui alle otto di mattina (alzandosi all'alba, o passando la notte in pullman) ha "staccato" all'ora di pranzo e si è fatto sostituire. Per la verità ci sono anche gli indisciplinati, che ne approfittano per un "mini-shopping" in centro, e arrivano in ritardo. Ma in questa folla con pochi berluschini e molti abiti stazzonati, la cosa non deve stupire. Saranno puntuali per la manifestazione nazionale che il Polo - tutto unito - ha in mente di tenere la prossima settimana a Roma. Come spiega Federico di Livorno, studente di ingegneria informatica all'università di Pisa, 23 anni, occhialetti alla Gramsci, giaccone di almeno due taglie più grande. "Qui non ci sono i fighetti con giacca e cravatta, che vi credevate? Siamo tanti e disposti anche a fare avanti e indietro ogni giorno. Io l'ho fatto. Poi ci sarà la grande manifestazione nella Capitale". Se gli si chiede come mai è diventato forzista, Federico sgrana gli occhi. Gli sembra così ovvio: "Ce l'avete presente Livorno? Quella è una città rossa, dove Dc e Psi trattavano sotto banco con i comunisti. L'unica alternativa è Fi". Già, nell'anno secondo del governo D'Alema, ci sono giovani che si sentono "alternativi" se tifano per il Cavaliere in doppio petto. E non sono pochi, nella piazza, benché sopraffatti dalle donne. Non trattasi di "gap" numerico: è che le signore posseggono ugole più dotate. Intabarrate in pellicce - molte spelacchiate - e con il capo coperto da improbabili cappellini di lana, aspettano l'arrivo di Berlusconi (ma, loro, confidenzialmente, lo chiamano Silvio, facendo seguire al nome un sospiro estatico). Il Cavaliere, però, tarda ad arrivare. Si accontentano di Sgarbi ("che è così carino, anche se si vede che non ha ricevuto una buona educazione", dice Carmen, insegnante, che viene dalla Sicilia). Sul palco, il critico d'arte si diverte come un matto. "Che cosa avete fatto a Castagnetti, gli avete dato dello str...?", chiede alla folla sotto. "Si!", è la risposta. "Avete sbagliato - ribatte Sgarbi - perché uno str... è più consistente di Castagnetti". E a proposito del segretario del Ppi, inutile dire che qui nessuno ha visto niente. Non le monetine, non gli spintoni. Negano tutti, anche se questa volta non giurano sui loro figli. CORRIERE DELLA SERA - E volano gli insulti - Editoriale di Gianantonio Stella «E' in corso un vero e proprio colpo di Stato!», denuncia il capogruppo dei senatori azzurri Enrico La Loggia. «Cialtrone!», gli rispondono da sinistra. «Allora sono anch'io un cialtrone esattamente come lui!», salta su il suo collega di An, Giulio Maceratini. «Raglio d'asino non sale al cielo», ribatte Gavino Angius, capo dei diessini. «Voi volete introdurre in Italia un regime totalitario: non so se arriveranno anche i carri armati ma i segnali ci sono già. Ma noi non permetteremo che s'instauri un regime comunista!», mitraglia Luigi Perruzzotti, felice di rimangiarsi il voto favorevole alla legge sulla «par condicio» dato a Palazzo Madama dalla Lega Nord prima che Umberto Bossi, l'uomo che disse «quando c'è in ballo la libertà qualcuno al Berlusca potrebbe anche buttargli giù i ripetitori», cambiasse idea. E via così. Con Pierluigi Castagnetti che denuncia d'essere stato malmenato e insultato dai polisti mentre attraversava la piazza, Giuliano Urbani che gli manda a dire che c'è poco da meravigliarsi «se alcuni cittadini inermi gli hanno gettato una manciata di monetine e ringrazi Iddio che erano solo monetine», i popolari che bollano i contestatori come «squadracce», Antonio Tajani che dal palco invita al battimani verso «i nostri giovani per quello che hanno fatto» assicurando che un filmato di Mediaset dimostra che l'aggressione è una balla, il Ppi che risponde che il filmato è stato tagliato... Una rissa. |